XXI Giornata FAI di Primavera

FAIImperdibile appuntamento che ogni anno si ripete, nelle giornate FAI sarà possibile ammirare nel loro splendore ben 700 luoghi, tra cui chiese, palazzi, aree archeologiche, ville, borghi, giardini e molto altro, sparsi un po’ dovunque in tutta Italia, con i ingressi gratuiti. Vale la pena, quindi, cogliere al volo questa opportunità perché  il nostro Bel Paese di siti magnifici che spesso non conosciamo ne ha molti.

Informazioni utili su quali siamo i siti visitabili, mappe e orari li potete trovare direttamente su www.giornatafai .it. Sul sito è possibile, inoltre, scaricare una app per trovare tutti i luoghi aperti che si trovano nella vostra zona, facendovi risparmiare tempo e fatica.

Tra i tantissimi luoghi che si possono visitare si possono citare i seguenti:

MONZA

Villa Reale di Monza: Cappella Reale, Teatrino di Corte e appartamenti reali 

Cantiere dei lavori di restauro del corpo centrale della Villa Reale 

Monza
Monza

La Villa Arciducale di Monza fu costruita per volere dell’imperatrice Maria Teresa d’Austria, che scelse Monza per la salubrità dell’aria e l’amenità del paese, ma anche per il forte simbolo di legame tra Vienna e Milano. Nel 1805, il viceré Eugenio di Beauharnais vi fissò la sua residenza principale, affiancandovi il Parco. Dopo la sconfitta di Napoleone, divenne patrimonio dei Savoia, ma con la morte di Re Umberto I, il figlio Vittorio Emanuele III la donò ai Comuni di Monza e Milano, mantenendo la sola proprietà dell’area sud. Con l’avvento della Repubblica, l’ala sud divenne proprietà dello Stato, mentre il resto della dimora fu amministrata dai comuni di Monza e Milano. A marzo 2012 sono iniziati i lavori di restauro, il cui termine è previsto per marzo 2014.

ROMA

Caserma dei Corazzieri del Quirinale – Bene normalmente chiuso al pubblico 

Quirinale
Quirinale

Sede della guardia d’onore del Presidente della Repubblica, la Caserma dei Corazzieri del Quirinale occupa una parte del complesso monastico annesso alla Chiesa di Santa Susanna, che nel 1870 passò al demanio. Sarà possibile visitare non solo gli ambienti a uso dei Corazzieri (le scuderie, la selleria, il maneggio coperto, il corridoio delle corazze, la cappella) ma anche lo straordinario complesso archeologico emerso negli anni ’60 che comprende un tratto delle antiche mura serviane e parte di un ninfeo di epoca neroniana abbellito da una preziosa decorazione a mosaico in pasta vitrea.

NAPOLI

Villa Rosebery

Villa Rosebery
Villa Rosebery

Villa Rosebery, uno dei principali esempi del neoclassicismo a Napoli, è situata nel quartiere Posillipo ed è oggi la residenza napoletana del Presidente della Repubblica Italiana. La villa fu costruita agli inizi dell’Ottocento, nella zona detta il Belvedere dal conte austriaco De Thurn, che vi fece edificare una piccola residenza con cappella privata e giardino. Nel 1897 Sir Rosebery – eminente uomo politico inglese – acquistò la villa e la trasformò in un luogo riservato, aperto a pochi studiosi e amici e dopo qualche anno la donò al governo inglese. Nel 1932 la villa divenne di proprietà dello Stato Italiano e fino all’esilio di Re Vittorio Emanuele III nel 1946 fu residenza reale. Dopo la guerra restò vuota e abbandonata, finché nel 1957 fu inclusa tra i beni immobili in dotazione alla Presidenza della Repubblica.

Archivio storico del Banco di Napoli – Bene normalmente chiuso al pubblico 

L’Archivio Storico del Banco di Napoli fa parte del patrimonio della Fondazione Banco di Napoli e occupa due palazzi contigui, i cinquecenteschi Palazzo Ricca e Palazzo Cuomo. Si tratta del più antico e grande archivio di natura bancaria e rappresenta uno scrigno prezioso per la storia economica e sociale poiché conserva le scritture degli antichi otto banchi pubblici napoletani, sorti originariamente come opere di assistenza, poi riconvertiti in banchi e successivamente confluiti prima nel Banco di Corte (decennio francese), poi nel Banco delle due Sicilie (dopo la Restaurazione) e infine nel Banco di Napoli in seguito all’Unità d’Italia. 

Complesso monumentale di San Nicola da Tolentino 

Donato agli agostiniani scalzi, il Palazzo fu trasformato in convento nel 1619, per poi accogliervi anche il priorato e una nuova Chiesa dedicata a San Nicola da Tolentino. Una scenografica scalinata conduce al portale della Chiesa, mentre l’interno, a navata unica con volta a botte e due cappelle per lato, mostra i vari interventi subiti nel tempo. Il complesso monumentale di San Nicola da Tolentino è attualmente interessato da un piano di valorizzazione per il recupero dei Quartieri Spagnoli. Il progetto prevede la realizzazione di un ostello, di uno spazio ristoro, di una residenza teatrale e il recupero dell’orto, destinato a divenire un vero e proprio centro di educazione ambientale e agroalimentare.

Fonte: Fondo Ambiente Italiano.

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