India del sud: relax a Mamallapuram
Mamallapuram: verso la conclusione della nostra avventura indiana
Noi abbiamo fatto amicizia con una venditrice di stoffe, con la quale abbiamo trascorso parecchio tempo, nei giorni trascorsi qui a Mamallapuram. Il giorno seguente, sveglia molto presto, alle 6:00 siamo già allo Shore Temple, bellissimo, siamo gli unici visitatori. Vedere l’alba sullo sfondo di questa meraviglia, che si affaccia sul mare è davvero molto suggestivo.
Questo tempio detto della spiaggia è una struttura religiosa che si trova su di un piccolo promontorio affacciato sul golfo del Bengala, scolpito nella roccia, con varie sculture ed ospita due santuari centrali dedicati a Shiva. Qui abbiamo trascorso molto tempo, facendo foto di qualsiasi genere e da qualsiasi angolazione fino al lento arrivo di altri turisti. Lasciato il Tempio, a piedi abbiamo raggiunto i Five Rathas, percorrendo una strada dove scultori con i loro scalpelli battono sui blocchi di granito, trasformandoli in statue che rappresentano varie divinità. I Five Rathas sono ricavati da singoli blocchi e sono cinque bassi templi, ognuno è dedicato a una divinità hindu. I templi furono costruiti a forma di carro (ratha) e rimasero sepolti per secoli sotto la sabbia, all’esterno di ogni ratha c’è la statua dell’animale-veicolo della divinità. Il primo è il Draupadi Ratha, dedicato a Draupadi e alla dea Durga, la dea guarda i suoi fedeli da un trono a forma di loto, all’esterno si può ammirare la scultura di un leone. Alle spalle di questo tempio, si trova un gigantesco Nandi (toro cavalcato da Shiva) e poi l’ Arjuna Ratha dedicato a Shiva, sulle pareti esterni sono raffigurate varie divinità.
Poco più in là il Bhima Ratha al cui interno c’è un santuario dedicato a Vishnu, il Dharmaraja Ratha il tempio più alto, con all’esterno una scultura che raffigura il re Narasimhavarman, il Nakula-Sahadeva Ratha, dedicato a Indra con vicino al tempio una scultura a grandezza naturale di un elefante, che è considerato una delle più belle di tutta l’India. Ci siamo sbizzarriti con le foto e abbiamo fatto amicizia con molti visitatori, da qui siamo tornati verso la città, mangiando qualcosa e rilassandoci al mare. Sulla spiaggia si sta bene, anche se soffia un discreto vento, abbiamo trovato uno spazio tutto per noi, qui è venuta a trovarci la nostra amica, venditrice di stoffe, che fatica molto a vendere poiché non ci sono tanti turisti, quindi trascorre parecchio tempo con noi, scambiandoci curiosità e abitudini delle nostre vite.
Abbiamo passeggiato un po’ camminando intorno allo Shore Temple, siamo giunti dall’altra parte della spiaggia che è molto movimenta, qui i pellegrini fanno acquisti dalle varie bancarelle, fanno foto sulla riva del mare, vanno a cavallo, insomma si godono la giornata dopo la visita spirituale. Il giorno seguente, su indicazione della nostra amica, abbiamo raggiunto in autobus il villaggio di Salavankuppam, dove abbiamo visitato la Tiger Cave, un tempio rupestre che risale al VII secolo, dedicato alla dea Durga contenente un piccolo mandapa con una corona di teste di yali (leoni mitici) scolpiti. Siamo andati a fare una passeggiata sulla spiaggia e qui abbiamo incontrato dei pescatori, che sistemavano il pesce pescato nelle cassette pronto da vendere al mercato di Mamallapuram, ci hanno spiegato che in questo periodo la pesca non è molto ricca, meglio dal mese di Gennaio.
Salutato i pescatori, siamo tornati a riprendere l’autobus e arrivati a Mamallapuram, siamo tornati sulla collina che domina la città, facendo naturalmente amicizia con gli indiani in gita. Abbiamo trascorso qualche giorno a Mamallapuram, godendoci il mare, girando per i siti storici, templi, insomma cercando di assaporare tutto quello che questa magnifica città offre, peccato che ci ha accompagnato anche la pioggia monsonica, ma cosa dire, anche questo è l’India! Tamil Nadu, meals e gopuram ovunque e non solo, profumi, colori, risciò, caos, mucche, elefanti, una profonda spiritualità. Gli indiani, un popolo magnifico, curiosi, sorridenti e cordiali, i loro occhi trasmettono un forte entusiasmo per la vita, anche se le loro condizioni non sono tra le migliori, un ringraziamento speciale a questa gente, per averci ospitato nella loro terra, insegnandoci molto.