DRITTE ED INFORMAZIONI UTILI PER IL VIETNAM

La tranquillità della realtà locale vietnamita

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Cua Can, Vietnam

DIARIO DI VIAGGIO DEL VIETNAM: 6°E 7° GIORNO

Il giorno dopo, in sella al nostro scooter, partiamo verso nord ed imbocchiamo la strada (asfaltata) che porta a Cape Ganh Dau, passando da Cua Can. Il colore predominante e’ il verde, la strada e’ poco trafficata ed all’improvviso dietro una curva ci appare uno scenario incantevole: una miriade di barche colorate ed all’orizzonte la Cambogia. Facciamo un giro nei paraggi tra piccole case, botteghe e piccole pagode. Continuiamo lungo la strada sterrata circondata dalla foresta cercando l’ingresso del parco nazionale che scopriamo non esistere, ma ogni tanto scorgiamo dei sentieri senza indicazioni.


Decidiamo di tornare indietro ma questa volta percorriamo la strada che da nord-ovest ci riporta verso sud. Anche qua la strada e’ piuttosto dissestata, ma si ha uno scorcio di vita quotidiana davvero interessante, troviamo anche diverse fattorie dove si produce la famosa salsa di pesce. Il popolo vietnamita e’ molto laborioso, tutti danno una mano. Le spiagge lunghissime e selvagge si susseguono fino ad arrivare ad Ong Long Beach. Questa e’ la spiaggia che piu’ mi ha colpito. Ci sono un paio di resort, in particolare noi abbiamo usato l’accesso del Bo Resort. Spiaggia bianca, palme, mare cristallino ed una tranquillità quasi  irreale, ideale per una fuga romantica e decidiamo di trascorrere il resto della giornata sulla spiaggia. Non ci aspettavamo molto da quest’isola ma ce ne siamo innamorati.

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Produzione di salsa di pesce, Vietnam

Ha molto da offrire per gli amanti della natura, tra spiagge e scorci di foresta. Anche dal punto di vista recettivo mi sembra pronto, ma ho avuto la sensazione che stentasse a decollare; egoisticamente andava benissimo cosi’ per noi!L’isola è esotica con i servizi essenziali, ma non ancora invasa dai turisti. Volendo, sia al nord che al sud, ci sono escursioni da fare intorno alle isole, come snorkeling e pranzo in barca. Il costo si aggirava attorno ai 15/20 usd. Gli ultimi giorni facciamo i vacanzieri e rimaniamo a Long Beach. Per fortuna per il viaggio di ritorno verso Saigon scegliamo di prendere l’aereo dallo scintillante e nuovissimo aereoporto, in teoria internazionale, ma guardando il tabellone abbiamo visto solo voli nazionali. Quaranta minuti di volo e rieccoci tornati alla frenetica Saigon, vestita a festa per l’arrivo imminente del Tet.

Vi lascio anche un po’ di informazioni generali e qualche consiglio su hotel e ristorante

IL PERIODO MIGLIORE

da novembre ad aprile, perché il clima e’ caldo ma secco ed il mare e’ calmo.

IL VISTO

abbiamo richiesto quello on arrival. Ci siamo fatti inviare la lettera d’invito dalla nostra guesthouse di Saigon al costo di 10 USD e in più, una volta arrivati in aereoporto altri 45 USD+ una foto tessera.

LA MONETA

1 euro = 28 dong. Meglio cambiare sulla terra ferma perché sull’isola e’ molto svantaggioso, si arriva anche a 25. Gli euro ce li hanno cambiati ovunque, ma ricordatevi che il visto in aeroporto si paga solo in dollari.

L’HOTEL

consiglio di alloggiare nella zona di Long Beach. Rispetto al resto del Vietnam i prezzi sono più alti, ma comunque ancora convenienti per noi europei. Noi siamo stati al Mai Spa Resort (60 usd inB/B per la camera più semplice), molto grazioso e colazione ottima. Sea Star Resort (56 usd in B/B) bungalow vista giardino, ma a due passi dal mare. Semplice e confortevole, più privacy rispetto al primo, ma colazione meno buona.

I RISTORANTI

si cena con i 2/3 euro alle bancarelle e 5/7 nei ristoranti locali. Night Market discreto ma non certo conveniente. Hop Inn il migliore per il cibo vietnamita, buono anche il prezzo. Sea Star Restaurant economico, ma non entusiasmante. Ganesh ottimo indiano, ci siamo stati due volte. Mai Spa Restaurant fantastica location sul mare, cibo buono ma un po’ più caro rispetto agli altri. Phuong Binh House, ottimo ristorante, cibo vietnamita direttamente sulla spiaggia.

L’augurio che vorrei fare a quest’isola e’ di riuscire a trovare la via giusta per creare un tipo di turismo che  prima di tutto miri alla conservazione del suo patrimonio naturale.

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