Tunisia, tra deserto e oasi: il nostro racconto

La nostra avventura continua in treno, tra paesaggi unici

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presso la stazione di Metlaoui

Presi i posti sul treno è iniziata la nostra avventura, naturalmente il treno era strapieno, a bordo c’erano anche gli animatori e le due bande, le carrozze offrono un lusso d’epoca.


Lasciata la stazione, si attraversano paesaggi fantastici, si possono osservare ruscelli d’acqua scura (residuo di fosfati) palme, deserto, tutto circondato dalle strette pareti del canyon. In alcuni tratti vi sono le gallerie non illuminate e qui subentra il gruppo di animatori, che con canti cercano di distrarre i passeggeri dal buio pesto, improvvisamente in fondo alla galleria spunta la luce e lo spettacolo che si vede è impressionante. In alcuni punti il treno si ferma e tutti giù a fotografare queste gole da vicino. Dopo un’ora di viaggio si arriva a Redeyef dove si trovano i giacimenti di fosfati, piccola sosta e poi rientro a Metaloui, percorrendo la stessa tratta. Arrivati a Metaloui, abbiamo ringraziato gli animatori della bella esperienza e siamo tornati in autobus a Tozeur.
03 Maggio 2014: abbiamo lasciato Tozeur, viaggiando in autobus per mezz’ora, abbiamo raggiunto Nefta, pernottando all’Abibi Hotel.

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La Corbeille, Tunisia

Qui siamo subito andati a fare il giro del palmeto che si estende su una superficie di 300 ettari. Durante il nostro percorso, oltre a visitare il Mausoleo sufi di Sidi Bou Ali che si trova nella parte centrale dell’oasi e vietata l’entrata ai non musulmani, abbiamo avuto il piacere di conoscere un giardiniere che a piedi scalzi si arrampica fino alla cima della palma per impollinarla. Passeggiando lungo i sentieri, vi sono innumerevoli ruscelli, piante di melograno e piccoli orti. Dopo il giro e un succulento pranzo ci siamo diretti alla volta de La Corbeille. Qui la vista dall’alto su tutta l’oasi è spettacolare, scendendo si arriva alla vasca che raccoglie acqua di sorgente proveniente dalla cascata.

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La Corbeille, Tunisia

Percorso inverso fino a tornare in città, a rilassarsi un po’ nella medina, fa molto caldo. Qui vi sono archi, piazzette e le case sono molto carine, all’interno maioliche azzurre e bianche. Ci siamo ripresi e siamo andati nella piazzetta della città a prenderci un alla menta e abbiamo osservato la gente del posto. Durante la serata un dolcetto, chiacchiere con un commerciante , che ci ha dato indicazioni su come raggiungere Sbeitla.
04 Maggio 2014: siamo tornati a Gafsa e da qui andremo a Sbeitla, che si raggiunge dopo tre ore e mezzo circa di viaggio in autobus.

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